Carne sì o no?
Il dubbio è sorto a molti di noi in questi ultimi anni in cui molti organi istituzionali hanno dichiarato che la carne può essere motivo di cancro.
Coinvolta più volte sul banco degli imputati dalla ricerca scientifica messa alla pari del vizio del fumo, la carne, e in particolar modo la carne rossa, è al centro di un aspro dibattito che oltre alla salute coinvolge tematiche ambientali ed etiche. Questo alimento, inoltre, può rappresentare il nodo centrale di parecchi dibattiti tra chi sceglie di non consumarla e chi continua a mantenerla nella propria dieta, chi più o chi meno. Due correnti di pensiero che talvolta si scontrano sulla rete con toni anche aspri, veicolati poi il più delle volte dall’incapacità di alcuni di ascoltare le motivazioni dell’altro. Ecco alcune curiosità sul mercato della carne in Italia e nel resto del mondo.
• Carne in Italia
• Carne all’estero
Quanta carne mangia un italiano
Secondo la IARC (International Agency for Research on Cancer) i rischi per la salute aumenterebbero consumando oltre 100 grammi di carne rossa e 50 grammi di salumi al giorno, un valore di poco superiore rispetto al consumo medio italiano stimato dalla FAO, che è di 96 grammi al giorno, comprensivo degli insaccati. Valore che ha visto il suo picco salire negli anni ’60 grazie alla crescita economica e si è stabilizzato alla fine degli anni ’80, dove all’efficienza produttiva si è contrapposta una maggiore sensibilità sul benessere degli animali.
Quanta carne mangiano all’estero
Paradossalmente poi gli europei sono quelli che in media fanno uso minore di carne degli altri. In Oceania ad esempio il consumo è stimato in ben 123 chilogrammi all’anno; seguono al secondo posto gli Stati Uniti e il Canada con 115 chilogrammi, i paesi sudamericani con 81 chilogrammi e gli europei con 79. Nel resto degli altri paesi invece si registrano i 58 chilogrammi dell’America Centrale, i 33 dell’Asia 33 e i 21 dell’Africa. Oggi siamo sette miliardi ma si stima che nel 2050 la popolazione mondiale salirà sino a nove miliardi; ciò aumenterà inevitabilmente la richiesta di carne con un conseguente impatto su questi valori.