Nella zona più meridionale della nostra nazione troviamo una zona più “settentrionale”: la Sila. In questa terra nasce la ricetta che andremo a cucinare oggi, un piatto composto da carne di capretto e del buon pecorino, le origini più antiche dell’alimentazione pastorale. “Contaminazioni” fra differenti culture, quelle che nel corso della storia hanno invaso la regione, creando così una mescolanza mirabile di antica sapienza.

INGREDIENTI

  • 2 kg capretto
  • 3 cipolle di Tropea
  • 500 gr pomodori meturi
  • 700 gr patate
  • 60 gr pecorino
  • 1 mazzetto origano
  • 1 dl olio d’oliva extra vergine
  • sale
  • pepe

PROCEDIMENTO

Pelate e tagliate a spicchi di media grandezza le patate e affettate finemente le cipolle di Tropea.

Lavate e asciugate i pomodori con un canovaccio o con un panno carta da cucina e tagliateli a dadini senza spellarli.

Tritate a dadini piccoli la carne di capretto, togliendo le ossa.

Inserite il capretto in un tegame di coccio per la cottura in forno, aggiungete successivamente i pomodori, le patate e le cipolle: aggiungete un filo di l’olio extravergine d’oliva, il sale e il pepe macinato al momento.

Girate bene il tutto e successivamente cospargete la preparazione con le foglioline di origano.

Inserite in forno preriscaldato a 190-200 °C e fate cuocere per circa un’ora. Se dovesse asciugarsi troppo, unite qualche cucchiaio di acqua calda.

Grattugiate il pecorino e spolverizzate la preparazione 10 minuti prima del termine della cottura: per farlo estraete il tegame dal forno il tempo necessario.

Levate dal forno e fate riposare il capretto per circa 10 minuti. Quindi versate la preparazione in un piatto di portata e servite.